Certificazioni energetiche: APE, Audit energetici modalità e costi
Il panorama normativo italiano ha avuto un’importante modifica in merito all’audit energetico nel 2015. In particolare, è entrata in vigore la certificazione energetica APE (Attestato di Prestazione Energetica), in sostituzione del vecchio ACE.
La differenza sostanziale si trova nel numero di classi energetiche a disposizione, nella valutazione, che arriva fino a 10 con l’introduzione di sottogruppi nella classe A.
Nonostante sia ormai una modifica consolidata è importante conoscerla ancora oggi perché le vecchie certificazioni ACE hanno validità 10 anni, il che significa la necessità di adeguarsi con una riqualificazione entro il 2025.
La modifica e la necessità di rivolgersi a un esperto per stilare un nuovo audit energetico è fondamentale non solo per adattarsi alle normative ed evitare sanzioni, ma perché in questo modo sarà possibile valutare nuove soluzioni di efficientamento energetico, promuovendo un uso più razionale delle risorse e riducendo l’impatto ambientale.
Chi deve fare la certificazione energetica
La certificazione energetica APE è un documento essenziale che garantisce l’audit energetico degli edifici, ovvero quanto disperdono e sprecano e quanto invece siano efficienti.
Inoltre, non solo fornisce informazioni preziose sul fabbisogno e sui possibili interventi migliorativi, ma è anche un requisito fondamentale per transazioni immobiliari (andando a contribuire sul valore dell’immobile) e accesso a incentivi fiscali.
Secondo il DPR 75/2013, deve essere redatto da dei professionisti e le figure abilitate a emetterlo sono in particolare due: i tecnici certificatori e le società di servizi energetici (ESCO).
I tecnici, che possono essere sia liberi professionisti che dipendenti pubblici, devono possedere specifici requisiti formativi e professionali e devono essere iscritti a un ordine o collegio professionale.
Quando è obbligatoria la certificazione energetica
Il Decreto Legislativo 192/2005 definisce quando è obbligatorio effettuare l’audit energetico: dal 1° luglio 2009 questo deve essere redatto in vista di ogni transazione di compravendita di immobili, che siano privati o aziendali.
Dal 2010 questo obbligo si è esteso anche agli affitti e non solo all’acquisto. Entrando nel dettaglio, l’APE certificazione energetica è indispensabile per le nuove costruzioni ad uso civile e residenziale, per i lavori di ristrutturazione che interessano oltre il 25% della superficie dell’edificio o dell’involucro, e per le riqualificazioni energetiche che permettono l’accesso a incentivi fiscali.
In fase di locazione o vendita, l’Attestato deve essere allegato ai contratti. Inoltre, è obbligatorio per il trasferimento gratuito di proprietà e per le richieste di surroga del mutuo. Anche gli edifici pubblici con una superficie superiore a 250 m² devono presentarlo, così come i contratti di gestione del calore per edifici pubblici.
Come si ottiene una certificazione energetica
Per ottenere la certificazione energetica APE è fondamentale fare richiesta a un professionista specializzato del settore che appartenga alla categoria di cui abbiamo accennato sopra: ovvero tecnici e società abilitate.
La procedura deve iniziare prima dei lavori di costruzione o ristrutturazione e la richiesta deve essere inviata dal costruttore stesso o dal proprietario, per immobili già esistenti. L’esperto sarà incaricato di effettuare un sopralluogo dettagliato per raccogliere tutte le informazioni necessarie.
Dopo la raccolta dei dati, il certificatore prepara l’APE utilizzando il modello standard previsto dalla normativa vigente, e lo trasmette all’ente regionale o provinciale competente.
Una volta completato il processo, il certificato viene inviato al richiedente entro 15 giorni e ha validità 10 anni, ma deve essere aggiornato nel caso di modifiche strutturali all’edificio o se non vengono rispettati i controlli di manutenzione degli impianti.
Quanto costa per fare la certificazione energetica
Il costo per ottenere la certificazione energetica APE varia molto in base a diversi fattori, come ad esempio la regione di residenza, le caratteristiche specifiche dell’immobile e la metratura totale.
Generalmente, la spesa si colloca tra i 150 e i 250 euro, ma in alcune situazioni il prezzo può essere più elevato. Le stime mostrano che le regioni del nord e le grandi città metropolitane, ad esempio, tendono a presentare tariffe più alte rispetto ai piccoli centri del sud Italia, dove i costi sono più contenuti.